Essere liberi non è per tutti.
Molte persone hanno un bisogno disperato di una gabbia nella quale sentirsi protetti, di un bel pacco di etichette da potersi stampare addosso nei momenti di difficoltà.
“La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scrittura, scultura, composizione, direzione d’orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d’azzardo, alcool, ozio, gelato di yogurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente. La gente doveva trovare qualcosa da fare mentre aspettava di morire.”
Charles Bukowski
Essere liberi è molto semplice: spesso basta smetterla di appiccicarsi etichette addosso.
Non ti costringe nessuno ad essere comunista, fascista, paninaro, giacobino, berlusconiano, libertino, simpatico, antipatico, vegano, carnivoro (…)
Sii te stesso.
Non serve aggiungere altre etichette.
Quando dici di “essere qualcosa”, stai escludendo tutto quello che non è previsto da quel “qualcosa”.
Se non hai etichette, puoi fare tutto e il contrario di tutto senza preoccuparti di non essere abbastanza comunista, abbastanza fascista autentico, abbastanza vegano certificato (…)
Puoi sfruttarlo anche a tuo vantaggio: se vuoi smettere di fumare, iniziare a pensare a te stesso come a un non fumatore può aiutarti a smettere.
Se vuoi escludere un tipo di persone ed esperienze dalla tua vita, etichettarti in senso contrario può essere una buona idea.
Spesso dietro le etichette e dietro la parola coerenza si nascondono persone che semplicemente non hanno la volontà, l’intelligenza o la possibilità di tentare nuove strade.
Spesso la parola coerenza è sinonimo di pigrizia.
Hai presente quei dementi che si dicono di destra o di sinistra?
Che bisogno c’è di infilarsi in un sistema di pensiero creato da altri, non sei abbastanza sveglio per pensare con la tua testa?
Davvero tutto quello che sai fare è pensarla come un un filosofo nato e morto due secoli fa?
E se, orrore orrore, su alcuni temi la pensi in un modo e su altri nel modo opposto, che si fa?
Crei un’altra etichetta?
Non costruirti altre gabbie: puoi fare quello che vuoi, puoi frequentare persone diversissime tra loro e puoi provare tutto e il contrario di tutto.
Non perderti tutto quello che c’è di bello solo perché hai paura di perdere la tua etichetta.
Perdila: non ti serve.