Come essere felici? Il paradosso della felicità
Immagina che la tua idea di felicità sia vivere in una casetta su un’isola tropicale, senza dover lavorare e passando il tempo nuotando ogni giorno nel mare cristallino, prendendo il sole e leggendo libri.
Sei così determinato che per cinque anni lavori incessantemente per raggiungere il tuo obiettivo.
Vuoi diventare talmente ricco da non dover lavorare mai più.
Dopo cinque anni, come previsto, raggiungi i tuoi obiettivi e felicissimo te ne vai verso la tua isola.
Per qualche mese, tutto fantastico.
Pesce fresco, mare, sole e libertà: che vuoi di più?
Dopo qualche mese, qualcosa inizia a rompersi.
Il pesce non sembra così buono come nei primi tempi, leggere è diventata un’attività noiosa, e tutto quel sole e quel mare sta cominciando ad essere monotono.
Per qualche mese continui a trascorrere le tue giornate, finché ti accorgi che la felicità è comprarsi un appartamento a Manhattan, vestirsi bene, conoscere belle ragazze e partecipare a feste mondane su terrazze piene di persone.
Arrivi a Manhattan, e tutto finalmente va come deve andare!
Ristoranti di ogni tipo, locali notturni, feste, eventi, belle ragazze: che vuoi di più?
Ti accorgi che sull’isola stavi passando troppo tempo in solitudine, e finalmente capisci che il segreto della felicità è condividerla con altre persone e instaurare relazioni soddisfacenti.
Dopo qualche mese, qualcosa inizia a rompersi.
Ti sembra tutto così vacuo, e inizi a sognare di startene un po’ da solo con i tuoi pensieri.
Decidi che la felicità è andarsene in Tibet e diventare buddista.
Arrivi in Tibet, e tutto finalmente va come deve andare!
E così via.
Questo “ciclo della (in)felicità” si ripete più o meno intensamente per ciascuno di noi.
Come essere felici: la truffa perpetua della felicità
Quando qualcuno ti dice che il “segreto della felicità” è (a seconda del babbeo che sta parlando) la solitudine, i rapporti umani, l’islam, il buddismo, l’ateismo, il veganesimo, la meditazione, la ricchezza, la povertà, la salute, la malattia, stai leggendo un sacco di stupidaggini.
Qualsiasi cosa può renderti felice, a patto che sia esattamente quello di cui hai bisogno in quel momento per essere felice.
Purtroppo, solo per un po’.
Siamo pendoli che oscillano incessantemente da un estremo all’altro: nel momento in cui percepiamo che qualcosa ci rende felici, qualcosa si rompe e ci spinge a cercare qualcos’altro.
In quanto esseri viventi, tendiamo ad adattarci alle circostanze.
Quello che ci affligge e ci deprime, dopo un po’ di tempo smette di farlo.
Quello che ci entusiasma e ci rende felici, dopo un po’ di tempo smette di farlo.
Questo causa un grande paradosso: cercare la felicità conduce inevitabilmente all’infelicità.
Se credi che qualcosa possa renderti felice, lavorerai per raggiungerlo fino a che non lo raggiungerai.
A quel punto, in poco tempo ti abituerai e dovrai cercare qualcos’altro.
La felicità è sempre dietro l’angolo: è come un gatto che è sempre davanti a te.
Ogni tanto è vicino, puoi vederlo, puoi sentirlo miagolare, ma non puoi mai catturarlo.
E’ sempre dietro l’angolo ma è sempre un metro avanti.
Tuttavia, il solo fatto di rincorrerlo basta per farci sentire vivi.
Non puoi catturarlo e portarlo per sempre con te: è impossibile.
Non pensarci.
Rincorrilo e basta.
Come essere felici: una (parziale) soluzione
Spesso si pensa di dover realizzare obiettivi concreti: andrò a letto con dieci ragazze, perderò dieci chili, comprerò una villetta in periferia, farò due figli, e finalmente sarò felice.
Non funziona così.
Il risultato finale non è mai quello che può renderci felici.
(Per quanto possa sembrarti scontato), la felicità è nel processo,non nel traguardo.
Felici per un po’
Sogna in grande e fai qualcosa.
Immagina chi vuoi essere e muoviti per arrivarci.
Non importa se ci riuscirai.
Muoviti, rincorri il tuo gatto.
Il piacere non è nel milione di euro.
E’ arrivare al milione pensando di “essere finalmente arrivati”, per poi rendersi conto che dobbiamo muoverci ancora.
Fare un altro milione.
Donarlo in beneficienza.
Fare il giro del mondo.
In altre parole, rincorrere un altro gatto.
Creati una lista chilometrica di cose che vorresti fare.
Sorridi al prossimo fallimento e corri verso la prossima vetta.
Raggiunta la vetta, potrai scorgere vette più alte, e ti sembrerà di essere di nuovo in pianura.
Io so che troverò sempre qualcosa di nuovo che sarò costretto a raggiungere per sentirmi felice.
La felicità è transitoria, e va rincorsa continuamente.
Fino a che posso alzarmi la mattina e sapere dove andare, non posso lamentarmi.
E’ tutto quello che mi serve.
E’ cosi che va la vita.
La felicità a volte è vicina a noi, e a volte si allontana: l’importante è non perderla di vista, e non pensare di poterla catturare.